Lucio Battisti, Mogol ed Equipe 84: 50 anni di “29 settembre”

Fu lanciata nel marzo del 1967 ma il suo successo così ampio e incredibile che si decise convenzionalmente di festeggiarla nel giorno del suo titolo. E’ per questo che oggi ricadono i 50 anni dell’uscita di “29 settembre“, il primo grande successo di Lucio Battisti e Mogol.

Il brano, interpretato dall’Equipe 84 entrò immediatamente nelle classifiche radiofoniche e nel cuore degli italiani,  grazie ad Arbore, Boncompagni e la loro Bandiera Gialla. E per celebrarla, ancora una volta, 50 anni dopo, oggi viene ristampato  il 45 giri con “29 settembre” sul lato A e con “E’ dall’amore che nasce l’uomo” insieme alla versione originale dell’album dell’Equipe 84, “Stereoequipe“, che le conteneva entrambe.

Perché quella canzone piacque tanto agli ascoltatori? Il motivo, per quanto valido, era molto semplice: era finalmente qualcosa di differente dalla musica italiana dei tempi e ricordava alla lontana il folk dei Cream che Battisti amava tanto. Maurizio Vandelli, uno dei suoi più grandi interpreti e arrangiatore rese il tutto ancora più innovativo, grazie all’ispirazione che lui stesso raccontò, proveniva dai Beatles e dai loro suoni alla rovescia.

Poco importa che la canzone parli di un tradimento in un mondo pressoché puritano: l’uomo che si rende conto di aver sbagliato e di voler tornare dalla sua compagna, cantato e arrangiato nel modo in cui è stato fatto è capace di far sognare tuttora generazioni intere. Il brano fu poi ripreso da Lucio Battisti ed inserito con un arrangiamento differente (chitarra 12 corde in arpeggio, violini e flauto, N.d.R.) nel proprio album di esordio, portando nuovo apprezzamento nei confronti di una canzone… praticamente perfetta.

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento