Stefano D’Orazio lascia i Pooh

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La notizia ha lasciato letteralmente senza fiato tutti i fan dei Pooh e non solo, perchè anche chi non hai mai mostrato grande interesse per il gruppo è rimasto senza parole dopo aver sentito che la storica band italiana non sarà più quella di prima.

Da qualche ora, infatti, è stata resa nota la notizia secondo cui Stefano D’Orazio, il batterista del gruppo, ha deciso di ritirarsi definitivamente dalle scene e di lasciare la band. I restanti membri del gruppo hanno fatto sapere che i Pooh continueranno ad esistere ma il timore dei fan è che l’abbandono di Stefano D’Orazio sia solo un preludio allo scioglimento del gruppo.


La notizia è arrivata alla vigilia della pubblicazione di una antologia comprendente un inedito a cui seguirà un tour il cui inizio è previsto per la fine di Luglio, tour a cui Stefano D’Orazio ha già fatto sapere che prenderà parte per “salutare gli amici”.

Stefano D’Orazio entrò a far parte dei Pooh nel 1971 come sostituto di Valerio Negrini. Della formazione originaria dei Pooh, quindi, c’è solo Roby Facchinetti che, nel 1966, fondò la band insieme a Valerio Negrini alla batteria, Gilberto Fagioli e Riccardo Fogli al basso, Mauro Bertoli e Mario Goretti alla chitarra e Bob Gillot alla tastiera. Fino ad oggi, il gruppo ha venduto 25 milioni di album e 23 milioni di singoli.


A spingere D’Orazio a lasciare il gruppo non c’è stata alcuna lite o incomprensione. Il batterista, infatti, ha semplicemente deciso che questo è il momento giusto per mollare, non sappimo se perchè annoiato dopo ben 38 anni di matrimonio con i Pooh o se perchè con l’uscita dell’antologia reputi il capito Pooh completamente chiuso.

Ovviamente le voci pungenti non mancano. C’è, infatti, chi sostiene che D’Orazio avesse già deciso qualche mese fà di lasciare il gruppo ma che abbia concordato con i suoi compagni di diffondere la notizia solo ora, proprio per pubblicizzare ulteriormente il nuovo album, in uscita l’8 Maggio, e il successivo tour.

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3 commenti su “Stefano D’Orazio lascia i Pooh”

  1. Anche se “noi piccoli facciamo scintille per avere un posto nella musica” le persone devono essere libere di scegliere. Evidentemente Stefano non si sente più al suo posto ed è giusto lasciarlo cambiare. Una cosa è certa, ho cominciato a scuonare “il tamburo” con lui, il mio set è uguale al suo e possiedo una batteria per ogni progetto discografico fatto con il mio gruppo. Se avrà la possibilità di leggermi Stefano smetterà si di fare il Pooh, ma ha lasciato un segno indelebile in quanti come me lo hanno apprezzato per il suo straordinario modo di essere ARTISTA.

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