Amy Winehouse morta per astinenza da alcol

Amy Winehouse astinenza

Nonostante i risultati dell’autopsia siano risultati inconcludenti, e nonostante in seguito ai funerali Amy Winehouse sia stata cremata, si conoscerà, entro 4 settimane, la causa della morte.


Oggi, però, i genitori e gli amici della vittima tornano sull’argomento dopo aver riacquistato la lucidità che è mancata nei giorni immediatamente successivi alla tragedia, e si confidano ai giornalisti, sostenendo come la causa della morta possa essere individuata nell’assenza di alcol.

Da circa tre settimane, infatti, Amy aveva smesso completamente di bere. Una decisione drastica, in linea con la personalità della cantante che avrebbe voluto tornare al più presto a coltivare la propria passione per la musica.

Una decisione che, però, le è stata fatale. Secondo molti medici, infatti, i grandi bevitori che decidono improvvisamente di smettere, senza aderire ad un piano di riabilitazione che preveda adeguate tappe ed obiettivi da raggiungere, può causare nell’ex alcolizzato diversi problemi, connessi direttamente all’astinenza, che nei casi più gravi possono arrivare sino a scatenare il coma e la morte.

Il quadro clinico delineato riassumerebbe i sintomi della Winehouse, che secondo le indiscrezione di una fonte vicina alla cantante, avrebbe vissuta gli ultimi giorni della propria vita preda di allucinazioni (vedeva topi correrle tra i piedi e persone uscire dagli specchi) e di sempre più violenti attacchi epilettici.

In attesa, dunque, di notizie certe, non possiamo che continuare il nostro omaggio a Amy Winehouse ascoltando le sue meravigliose canzoni e ricordando le sue performance migliori.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento