Ornella Vanoni compie 90 anni

Ornella Vanoni compie novant’anni e, a prescindere da quanto sia in grado di farci divertire come opinionista da Fabio Fazio, è innegabile che sia una delle cantanti italiane di maggiore talento e successo.

I successi di Ornella Vanoni

Anche oggi che il secolo di vita si avvicina e la voce inizia a risentire dell’età che passa. Le sue canzoni sono entrate nella storia. “L’appuntamento“, “Senza fine“, “Una ragione di più“: potremmo continuare all’infinito nel raccontare quanto Ornella Vanoni abbia rappresentato moltissimo per la musica italiana.

I numeri che la riguardano sono incredibili: parliamo di 112 lavori pubblicati e oltre 55 milioni di dischi venduti. È senza dubbio una delle cantanti italiane più prolifiche e dalla carriera più lunga. Abbiamo potuto vederla, anche quest’anno, sul palco del Suzuki Music Party, insieme a stelle più recenti della musica. Insomma, quando parliamo di Ornella Vanoni sappiamo di parlare di un mito vivente che nonostante i novant’anni ancora molto da offrire.

Le nuove generazioni, che la stanno scoprendo adesso, la conoscono forse più per certi siparietti ironici che l’hanno contraddistinta negli ultimi anni. Con l’età Ornella Vanoni ha dimostrato che il suo carattere forte non è assolutamente scomparso. E che l’età anagrafica non è importante se si è capaci di reinventarsi nel modo giusto.

Album in uscita a ottobre

Potremmo fare in questo caso anche l’esempio dei Ricchi e poveri. Nel momento in cui scriviamo è già disponibile da qualche giorno la tracklist dell’albumDiverse” in uscita il 18 ottobre. Questo cosa significa? Che Ornella Vanoni in un contesto discografico non sempre al top è comunque una delle poche cantanti in grado ancora di poter vendere senza problemi.

Questa sua grinta, nonostante gli acciacchi, trova la sua massima espressione in tutte le esibizioni live che la stessa non si preclude. E fa bene. Soprattutto se questo significa fare qualcosa che la fa sentire bene. Diverse è stato anticipato da “Perduto (D-verse)” appositamente riarrangiato e conterrà anche un remix di “Sant’allegria“.

Forse a novant’anni Ornella Vanoni e ancor più “peperina” di quando era giovane. E la storia ci insegna che è stata in grado di affrontare moltissime esperienze diverse. Anche se forse mai come in questi ultimi anni, giustamente, si comporta come la diva che deve essere considerata.

E può farlo davvero senza problema alcuno: avete sentito che voce ha ancora oggi? Quel che le auguriamo, sono ancora tanti e tanti anni da vivere, sebbene lei stessa nonostante il traguardo raggiunto abbia espresso scetticismo e non si consideri al pari di chi, anche nel nostro paese, vive oltre il secolo.

Lady Gaga e Bruno Mars insieme in Die with a smile

Lady Gaga e Bruno Mars ci regalano quest’estate un duetto di cui non sapevamo di aver bisogno: Die with a smile. E parliamo di due grandi belle voci che ormai ci accompagnano da anni.

Un duetto interessante per i prossimi mesi

Non è di certo un tormentone estivo. Ma è quel brano che ci vediamo ascoltare non solo ogni giorno da oggi, ma anche per tutto l’autunno. Sembra infatti il perfetto mix di quello che ci aspetteremo da Lady Gaga e da Bruno Mars se fossero degli artisti provenienti dagli anni 60/70 e 2000.
Sembra non avere senso vero? Eppure è così.

Perché Die with a smile in grado di esprimere al meglio sia il classico brano pop che entrambi potrebbero offrire unito a quella vibes del passato tipiche dei Bee Gees con How deep is your love. Ma ovviamente rivisti in una chiave moderna capace di catturarci.

Insomma, come direbbero i giovani di oggi: tanta roba. E questo è possibile perché quando ci troviamo davanti a Lady Gaga e a Bruno Mars ci troviamo davanti a due ottimi cantanti e due ottimi autori. Le loro voci si sposano poi perfettamente nell’essere unite in questo modo. Insomma, chiunque abbia avuto questa idea ha avuto una idea vincente.

Ottima occasione per Lady Gaga e Bruno Mars

Si racconta che Die With a Smile e l’idea di questo progetto siano nati in concomitanza alla scrittura dell’ultimo album di Bruno Mars. Inutile dire che la scelta di coinvolgere nel brano Lady Gaga sia stata la ciliegina sulla torta. Lo ha raccontato lei stessa in un’intervista di come Mars l’abbia chiamata per farle sentire questa “cosa” alla quale stava lavorando.

Die with a smile, è facile da comprendere, parla dell’amore e di quanto il tempo sia volatile. E di come ci sia il desiderio di passare molto tempo in compagnia della persona che si ama come se fosse l’ultima notte per poi morire, per l’appunto con un sorriso sul volto.

I, I just woke up from a dream
Where you and I had to say goodbye
And I don’t know what it all means
But since I survived, I realized

Wherever you go, that’s where I’ll follow
Nobody’s promised tomorrow
So I’ma love you every night like it’s the last night
Like it’s the last night

If the world was ending
I’d wanna be next to you
If the party was over
And our time on Earth was through
I’d wanna hold you just for a while
And die with a smile
If the world was ending
I’d wanna be next to you

Ooh, lost, lost in the words that we scream
I don’t even wanna do this anymore
‘Cause you already know what you mean to me
And our love’s the only one worth fighting for

Wherever you go, that’s where I’ll follow
Nobody’s promised tomorrow
So I’ma love you every night like it’s the last night
Like it’s the last night

If the world was ending
I’d wanna be next to you
If the party was over
And our time on Earth was through
I’d wanna hold you just for a while
And die with a smile
If the world was ending
I’d wanna be next to you

Right next to you
Next to you
Right next to you

If the world was ending
I’d wanna be next to you
If the party was over
And our time on Earth was through
I’d wanna hold you just for a while
And die with a smile
If the world was ending
I’d wanna be next to you
If the world was ending
I’d wanna be next to you
I’d wanna be next to you

Paola e Chiara, i perché della rottura

Paola e Chiara sono tornate in maniera “prepotente” all’interno della scena musicale. E a prescindere dal gradimento più o meno alto che si è sempre avuto per questo duo, va detto che il loro ritorno è stato decisamente meglio della loro rottura.

Paola e Chiara, il periodo difficile

Possiamo far finta che non ci piacciano ma in qualche maniera, almeno con un tormentone estivo, Paola e Chiara sono stata in grado di conquistare diverse generazioni. Ora vedremo Paola come giudice a X Factor, ma siamo sicuri che questo non minerà il sodalizio musicale e personale ritornato in auge con la sorella.

Parlando con il Corriere della Sera la cantante spiega cos’è che ha portato ai problemi con sua sorella Chiara e alla rottura. La donna ammette senza problemi il momento di difficoltà raggiunto dopo 17 anni praticamente vissuti in simbiosi, anche lavorativa. E spiega che sia nato uno stato particolare di insofferenza. Proprio per questo binomio lavorativo che sembrava non lasciare spazio autonomo a entrambe.

Tra Paola e Chiara quella di averne risentito è stata maggiormente Chiara che, forse in virtù del suo essere più grande, ha deciso per la separazione. E se forse la vicinanza emotiva tra sorelle è tornata prima, ci sono voluti 10 anni affinché tornasse il sodalizio artistico. Per tutta la gioia dei fan vecchi e nuovi.

Paola lo spiega senza peli sulla lingua: la reunion con la sorella andrà avanti finché lo vorranno. Conscio del fatto che il duo artistico Paola e Chiara non possa essere cancellato ma che può essere messo in pausa nel momento in cui le due cantanti vorranno seguire dei progetti personali. X Factor per Paola è un sogno che corona la sua carriera. Ha infatti raccontato che le sarebbe sempre piaciuto far parte della giuria perché fan del programma.

La storia di Vamos a Bailar

Paola e Chiara hanno dalla loro successi incredibili, sia collegati all’inizio della loro carriera come “Amici come prima” sia tormentoni estivi che ci hanno conquistato e che ci fanno ballare ancora come “Vamos a bailar“.

E proprio parlando di “Vamos a bailar” racconta un retroscena che ancora non sapevamo. Nonostante questo sia il loro più grande successo, in realtà è stato scartato al Sanremo del 2000, dove Fabio Fazio era conduttore e Sergio Bardotti era il direttore artistico.

Paola e Chiara erano convinte che la canzone sarebbe stata scelta. Non fu così. Il direttore artistico dapprima rifiutò la canzone con parole “poco carine”, salvo poi chiedere scusa alle due cantanti. Di certo la bilancia si inclinò al loro favore. Dato che nonostante l’essere scartato a Sanremo il brano arrivò primo in meta Europa, senza escludere Londra. Un primato che non tutti possono vantare di avere raggiunto.

Tananai e Annalisa, duetto in Storie brevi

Tananai e Annalisa lanciano il duetto di “Storie brevi“. E la prima cosa che ci viene in mente è che non sapevamo di aver bisogno di questo brano fino a che non l’abbiamo ascoltato.

Tananai e Annalisa droppano la hit inaspettata

E non perché lo cantano due artisti in grado di proporci della musica che siamo certi da tempo siano in grado di sfornare hit pressoché perfette. Ma perché il punto forte di Storie brevi sta nella mescolanza della voce di Tananai e Annalisa, unito a quel ritmo più o meno anni ’70 che ci consente di inserirci in un contesto quasi retrò a livello musicale.

Il testo riguarda l’inizio di un rapporto interpersonale molto forte e travolgente che non si limita alla classica toccata e fuga estiva. E quel che piace molto di questa canzone è che non parliamo di un featuring o di un botta e risposta. Ci troviamo davanti a un duetto nel vero senso della parola. Probabilmente l’ultimo che abbiamo sentito in tal senso è stato “Brividi” di Mahmood e Blanco.

Può diventare questo brano un tormentone estivo? In realtà le caratteristiche le avrebbe anche tutte. Ora, non arriveremo a considerarla come “Something stupid” di Robbie Williams e Nicole Kidman come ha fatto Annalisa nel corso di un’intervista col Corriere della Sera. Ma dobbiamo ammettere che si tratta di di un duetto che ha davvero molto potenziale.

E grazie a Dio, per una volta, ci allontaniamo da quei ritmi latino americani e da quei testi contenenti riferimenti all’estate che ci avevano un po’ stufato. In questo caso Tananai e Annalisa ci propongono un bel duetto.

Un brano estivo che funziona nella sua semplicità

Qualcosa che ci fa venire voglia di ascoltarla mentre effettivamente ci muoviamo in auto verso la vacanza. Ma che risulta essere perfetta anche da ascoltare in pieno autunno. Insomma, Storie brevi è un brano dal giusto ritmo, dalle sonorità interessanti e dalla capacità evocativa importante.

Tananai e Annalisa quindi ci propongono qualcosa di differente rispetto a quello che abbiamo ascoltato finora d’estate. Lo sottolineiamo: non rinneghiamo nulla di ciò che ci è piaciuto finora. Ma Storie brevi nella sua semplicità rappresenta comunque qualcosa di estremamente differente rispetto al passato. Un ritorno forse proprio a quegli anni ’90 dove questo tipo di canzoni puntava ad ampliare il nostro immaginario.

Oltre che a farci sognare che l’estate o che i grandi amori non finissero mai. Il brano, in generale, sembra essere qualcosa che esula un po’ da tutte quelle pressioni alla classifica tipiche dei soliti tormentoni estivi degli ultimi anni.

E forse è proprio per questo motivo che all’ascolto, già dal primo, funziona perfettamente.

Eurovision 2024, vince la Svizzera

La Svizzera conquista l’Eurovision 2024, superando la favorita Croazia. La nostra Angelina Mango si piazza settima, in una kermesse che mai come quest’anno è stata movimentata.

Eurovision 2024 tra le edizioni più burrascose

Tra cantanti squalificati e proteste di ogni genere per la partecipazione di Israele alla manifestazione. Mettendo da parte ciò, ancora una volta è stata comunque la musica a essere protagonista e, va detto, anche delle performance vecchio stile.

Non possiamo fare a meno di pensare ai Baby Lasagna, che personalmente pensiamo dovessero conquistare il primo posto. Senza nulla togliere ovviamente alla Svizzera che non ha mancato di portare una signora canzone.

Uno dei tratti più belli e interessanti dell’Eurovision 2024, come dei precedenti? Senza dubbio quella spinta allo stupire che abbiamo visto nuovamente sul palco. Ricordiamo ancora i bei tempi andati quando la Russia portò delle vecchine a impastare il pane.

Tutto in questa manifestazione è esagerato. E se si riesce a portare una performance grandiosa unita a una canzone importante, il gioco è fatto. Ovviamente alcune cose potevano essere migliorate in generale. Altre gestite meglio. È mancata un po’ di spensieratezza.

Ma ciò non toglie che chi ha seguito Eurovision 2024 si è potuto assicurare la sua buona dose di musica e pazzia.

Brava Angelina, nonostante tutto

L’Italia con Angelina Mango si è piazzata settima. Dobbiamo ammetterlo, pensavamo peggio. Seriamente. Ma non perché Angelina abbia sbagliato qualcosa, anzi. A livello di voce ed esibizione cosa vuoi dirle se non “Brava!“?

Ma rimane il fatto che il suo brano non era propriamente adatto. E questo ci ha penalizzato parecchio. San Marino ci ha dato dieci punti, privandoci del meme che per anni ci ha accompagnato da quando ci diede zero. Ma la nostra cantante non deve davvero rimpiangere nulla. Ha dato il massimo sia sul ballo che sulla voce soprattutto, sempre perfetta.

E a noi va bene così. Siamo coscienti che devono esserci particolari congiunzioni astrali affinché l’Italia possa vincere. Eurovision 2024 evidentemente non era il momento giusto. Siamo certi che nei prossimi anni sapremo rifarci. E magari bissare una vittoria al cardiopalma come quella ottenuta dai Maneskin qualche anno fa. Sognare non costa nulla giusto?

Ecco la classifica finale:

  1. Svizzera 591
  2. Croazia 547
  3. Ucraina 453
  4. Francia 445
  5. Israele 375
  6. Irlanda 278
  7. Italia 268
  8. Armenia 183
  9. Svezia 174
  10. Portogallo 152
  11. Grecia 126
  12. Germania 117
  13. Lussemburgo 193
  14. Lituania 90
  15. Cipro 78
  16. Lettonia 64
  17. Serbia 54
  18. Regno Unito 46
  19. Finlandia 38
  20. Estonia 37
  21. Georgia 34
  22. Spagna 30
  23. Slovenia 27
  24. Austria 24
  25. Norvegia 16

Pinguini tattici nucleari e il no al docufilm

I Pinguini tattici nucleari sono ormai da tempo una delle realtà musicali più solide italiane. E differentemente da altri artisti, avrebbero detto no a un docufilm su di loro.

Il successo dei Pinguini tattici nucleari

La cosa bella dei Pinguini tattici nucleari e che siamo in molti a ricordare quando erano un gruppo considerabile indie molto seguito e capace di incuriosire chiunque. Ora a 5 anni dal loro debutto “ufficiale”, riempiono palazzetti e stadi e sono stati in grado di lasciare il segno con un terzo posto anche a Sanremo, nel lontano 2020.

Una volta si producevano in casa ed erano considerati un progetto indie. Oggi piacciono a tutti indistintamente. Macinano record su record ma la vivono tranquillamente. La band bergamasca è un momento impegnata nel “Non perdiamoci mica di vista -Fake news indoor tour“, ma in precedenza hanno portato a casa un enorme successo negli stadi.

E il bello del loro approccio alla musica e alla notorietà e che sono rimasti sempre gli stessi. A margine del primo concerto del tour avvenuto a Milano in questi giorni raccontano come il live sia una parte integrante del loro essere. “Noi nasciamo come band live” sottolineano. “E il live è parte del nostro dna. Abbiamo imparato”, continuano, “che il rito dei concerti è centrale per noi”.

I ragazzi spiegano come ovviamente si tratti di lavoro e come tale venga preso seriamente. Ma anche come allo stesso tempo sia divertimento. Certo, gli impegni ci sono e il tempo lo si passa lontano dalle famiglie. Ma al momento si tratta di un elemento che ancora non ha creato dissapori.

Tour di successo e tanta gavetta

Il tour nei palazzetti dei Pinguini tattici nucleari conta su 33 date, praticamente sold out. E per il 2025 è già stato annunciato un nuovo progetto per gli stadi.

Il tour negli stadi ha raccolto un milione di fan sotto il palco. Numeri da capogiro che per i Pinguini tattici nucleari però non vogliono rappresentare solo un dato. C’è contentezza ma è sempre la musica a prevalere su tutto.

Uno dei punti di forza dei Pinguini tattici nucleari è stata la forte gavetta che hanno fatto negli anni. Parliamo di un gruppo che prima del successo del 2019 talvolta vedevamo anche in video insieme altri artisti bolognesi come gli Space Valley, tra i quali vi è anche Nelson dei Rovere.

Tornando a parlare del docufilm, i Pinguini tattici nucleari hanno già rifiutato una simile proposta.almeno per il momento. Non sono convinti infatti che possa essere adatta un’operazione del genere, ora. E parlando con Il Messaggero spiegano che questo rifiuto è prettamente legato al fatto che molto può essere ancora raccontato del loro gruppo.

E quindi si chiedono: perché raccontare una storia a metà?

Pupo boicottato in Lettonia, annullato concerto

Pupo è stato boicottato in Lettonia. Il suo concerto, previsto per il prossimo 26 aprile a Vilnius, è stato cancellato. E le ragioni sono di tipo politico.

Pupo e le amicizie malviste

Pupo, come artista, ha la libertà di esibirsi ovunque voglia e dovunque organizzi, ovviamente con il consenso delle autorità del luogo. Il problema dove nasce? Nei giorni scorsi il cantante italiano si è esibito al Cremlino con il suo “Gli amici di Pupo”. E in un particolare contesto geopolitico come quello attuale, questa mossa non è piaciuta ai lettoni.

I quali, ovviamente non in amicizia con i russi, hanno deciso di boicottare il cantante. È lo stesso Pupo a raccontarlo in un video diffuso dall’agenzia russa Tass. L’artista ha spiegato che già qualche settimana fa aveva ricevuto una telefonata dall’organizzatore dello spettacolo in Lituania. Questi gli spiegava che stavano sperimentando molte pressioni sia da giornalisti che da politici per via del concerto organizzato per lo scorso 15 Marzo In Russia.

In poche parole avevano fatto capire a Pupo che se avesse cantato in Russia non avrebbe poi cantato in Lituania. “Io posso prendere ordini dagli amici lituani e seguire le loro indicazioni?”, spiega. “Con tutto il rispetto, non ho mai preso ordini da nessuno e ho sempre fatto quello che ho ritenuto giusto e opportuno”.

È possibile parlare di censura?

Nel momento in cui voto sostiene che l’arte e la musica e la cultura non debbano subire nessun tipo di censura, ha ragione. Il problema è che in questo particolare periodo storico, quello che può essere giudicato come è giusto e opportuno personalmente rischia di non esserlo effettivamente a livello generale.

E se come artista ovviamente lui non si pone il problema di esibirsi in qualsiasi posto venga richiesto, rimane il fatto che determinati approcci all’organizzazione di concerti possano essere mal visti.

Niente contro Pupo in generale ovviamente, ma come viene ricordato all’interno di un articolo pubblicato sull’emittente lituana di Stato,  l’autore di “Su di noi”, per quelle che vengono considerate simpatie filorusse, è stato bandito dall’ucraina dal 2022.

È innegabile che prima del cambiamento della scena geopolitica Pupo non si sia mai fatto problemi nell’esibirsi e nel cantare dovunque e con chiunque. In realtà la cancellazione del suo concerto è stata dettata dai gestori dell’arena. Anche perché non sarebbe persona non grata in Lituania.

Insomma, l’annullamento è strettamente legato all’indisponibilità dell’arena punto i cui gestori non hanno assolutamente nascosto l’antipatia per Enzo Ghinazzi. Voi cosa ne pensate? Hanno fatto bene o hanno fatto male?

L’influenza della musica nella Nostra Vita

La musica, con la sua capacità di evocare emozioni e trasmettere messaggi universali, è una forza straordinaria che permea le nostre vite in modi inimmaginabili. Attraverso le sue varie forme e generi, la musica è un linguaggio che trascende le barriere culturali, collegando persone di tutto il mondo. In questo viaggio esplorativo, ci immergeremo nelle molteplici dimensioni della musica e nel modo in cui essa plasmerà in modo indelebile il nostro vissuto.

La Magia della Melodia

La melodia è il cuore pulsante della musica, la sua anima che risuona nei recessi più profondi del nostro essere. La capacità di una melodia di catturare e comunicare emozioni è ciò che rende la musica così potente. Dai toni delicati di una sinfonia di Mozart alle note audaci e innovative di un brano jazz, la melodia ci accompagna in un viaggio emotivo senza fine.

Ritmi che ricordano il Battito Cardiaco

Il ritmo è la spina dorsale della musica, il battito cardiaco che guida il nostro corpo in movimento. Dai ritmi tribali che risuonano attraverso le tradizioni antiche ai moderni beat elettronici, il ritmo è una forza che ci connette primitivamente con il mondo che ci circonda. La danza è la sua risposta naturale, un’esperienza sensoriale che trasforma il ritmo in movimento.

I Testi che Raccontano Storie

I testi, quando si fondono con la melodia, diventano la voce narrativa della nostra esistenza. Cantautori e poeti musicali trasformano le loro esperienze e riflessioni in versi, creando canzoni che diventano parte integrante del nostro vissuto. Dai testi profondi che affrontano questioni sociali alle ballate d’amore che ci fanno sognare, le parole sono il tessuto connettivo delle nostre storie personali.

Un Viaggio attraverso Generi ed Epoche

Ogni genere musicale è un capitolo unico nella vasta storia della musica. L’opera classica ci trasporta in mondi immaginari, il rock ci libera in esplosioni di energia, e l’hip-hop funge da voce per le generazioni. Esplorare questi generi non solo amplia il nostro gusto musicale ma ci consente di comprendere la ricchezza della diversità culturale e artistica che la musica offre.

La Musica come Fonte di Ispirazione

La musica non è solo un accompagnamento alla nostra vita quotidiana, ma può anche fungere da fonte di ispirazione. I grandi compositori come Beethoven e Mozart hanno dimostrato che la musica può superare le sfide della vita, diventando una forza che alimenta la creatività e la resilienza. Questi artisti ci insegnano che la musica può essere un faro nelle tempeste della vita.

Il Connubio tra Musica e Intrattenimento

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Insomma, la musica è una forza universale che si manifesta attraverso la melodia, il ritmo e le parole. La sua influenza è tangibile in ogni aspetto della nostra esistenza, dalla nostra connessione con il passato attraverso i classici alla nostra interazione con il presente attraverso le sfumature dei generi contemporanei. La musica è più di un semplice sottofondo; è un compagno di vita che modella e arricchisce il nostro percorso, offrendoci un rifugio e una connessione emotiva con il mondo che ci circonda. In ogni nota, troviamo un frammento di noi stessi, un’armonia che trascende il tempo e spazio.