I big della musica uniti per chiudere Guantanamo

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Sono una decina le grandi star della musica ad essere insorte e ad aver dato vita alla campagna denominata “National Campaign To Close Guantanamo“, dopo aver saputo che la loro musica veniva utilizzata a volume altissimo per costringere i detenuti della prigione di Guantanamo a confessare i loro crimini.

I promotori di questa iniziativa sono David Byrne, Jackson Browne, Nine Inch Nails, The Roots, i membri dei Pearl Jam e dei R.E.M che hanno chiesto che venga resa pubblica la lista delle canzoni utilizzate in maniera crudele nei confronti dei detenuti, nonchè la declassificazione dei documenti dell’amministrazione Bush relativi all’uso di canzoni come tecniche da utilizzare nel corso degli interrogatori.


Per ora i musicisti hanno chiesto di conoscere la lista delle canzoni usate, ma è probabile che questo serva loro per intraprendere azioni legali. Tom Morello, ex membro di Rage Against the Machine, ha affermato: “il fatto che musica creata da me sia stata usata in crimini contro l’umanità mi dà la nausea. Dobbiamo chiudere subito Guantanamo“.


Secondo quanto riportato dal Washington Post tra le canzoni usate per indurre i detenuti a confessare ci sarebbero Born in the Usa di Bruce Springsteen, American Pie di Don McLean, il tema musicale del programma televisivo per bambini Sesame Street e l’Inno nazionale Star Spangled Banner, ma anche canzoni di Britney Spears e dei Bee Gees.

Un ex detenuto di nome Binyam Mohamed ha riferito all’associazione Humans Right Watch di essere stato costretto ad ascoltare per 20 giorni The Real Slim Shady di Eminem a un volume assordante.

Le Nazioni Unite hanno vietato l’uso della musica come strumento di tortura con una convenzione internazionale che però spesso non viene rispettata, ad affermarlo è l’organizzazione “National Campaign to Close Guantanamo“.

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