Michael Jackson: no alla ricostruzione dell’autopsia

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Il network inglese avrebbe dovuto trasmettere Michael Jackson’s autopsy: what really killed Michael Jackson, ma dopo le proteste dei fans, non è più andato in onda.
Il programma i cui sarebbe stata fatta la ricostruzione dell’autopsia del re del pop non è più stata trasmessa dopo che i fans del cantante si sono mobilitati, chiedendo di cancellare il programma.
John Branca e John McClain, “estate executors” della fondazione che cura gli interessi della famiglia di Michael hanno scritto al Discovery Communications accusandola di, testuali parole, “sfruttare ciecamente la morte di Michael, cinicamente tentando di far bere al pubblico che si tratti di uno show costruito su serie basi mediche“; sostenendo che si tratti di una cosa riprovevole, solo per poter aumentare l’audience del canale televisivo.
La BBC riferisce che la Discovery Networks International ha deciso di non mandare in onda il programma (che sarebbe dovuto essere trasmesso il 13 gennaio) anche per l’imminente scadenza processuale, che è stabilita il 4 gennaio e che vede come unico imputato il Dr. Conrad Murray.



L’accusa mossa da Branca e McClain potrebbe avere un senso nel momento in cui l’immagine di Michael Jackson non venisse costamente sfruttata in qualsiasi network e da qualsiasi media, quindi francamente ci sembra una polemica sterile, visto che ormai fanno ricostruzioni di autopsie di qualsiasi persona.
Tanto come per Elvis che per Jim Morrison, giusto per citare i due più celebri si continuerà a parlare per sempre e si cercerà di ricostruire la loro morte ancora per molti anni a venire, quindi i fans di Michael Jackson si rassegnino a questo amaro destino.
C’è di peggio poi, hanno fatto a pezzi anche la vita e la famiglia di Sara Scazzi prima ancora che trovassero il cadavere e senza domandarsi quanto male potesse fare ai parenti: quindi c’è poco da stupirsi.

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