Linkin Park, morto suicida Chester Bennington

E’ una di quelle notizie che non vorrebbero essere mai date: il cantante dei Linkin Park, Chester Bennington è stato trovato morto nella sua casa di Palos Verdes Estates, a sud di Los Angeles. Aveva 41 anni e da tempo lottava con la depressione ed una dipendenza da alcol e droghe che sembrava fosse stata superata.

Particolare macabro: ieri, giorno in cui l’artista si è tolto la vita, sarebbe stato il compleanno dell’amico Chris Cornell, altro mostro sacro della musica morto suicida lo scorso 18 maggio. Chester Bennington ed i Linkin Park erano i più importanti rappresentanti del genere nu metal, mix di hard rock ed hip hop. Il gruppo aveva raggiunto il successo mondiale con il disco Hybrid Theory: l’ultimo album dei Linkin Park uscito lo scorso maggio, One More Light, aveva mostrato una vena artistica più morbida di questi musicisti. La notizia della morte di Chester ha avuto un impatto molto forte nei fan del gruppo ed in coloro che seppure saltuariamente, ascoltavano i brani della band, traendo conforto dai testi profondi e dalle sonorità degli stessi. Come ha riportato TMZ in passato Chester Bennington aveva dichiarato di aver pensato al suicidio per via degli abusi sessuali subiti da bambino, tra i 7 e i 13 anni.

Il suicidio, da quanto si apprende, sarebbe avvenuto per impiccagione. L’uomo lascia sei figli, avuti da due madri diverse e tanto dolore nel cuore di parenti, amici e fan che ancora non riescono a spiegarsi il perché di un tale gesto e come sia stato possibile non accorgersi di eventuali segni premonitori.

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