Backstreet Boys, per due giorni al cinema un documentario che racconta la band

Sarà nelle sale cinematografiche oggi e domani Backstreet Boys: Show ‘em What You’re Made Of di Stephen Kijak (Scott Walker: 30 Century Man). Un film che parla del viaggio della bande.

Backstreet Boys
Backstreet Boys

I protagonisti (Nick Carter, Howie Dorough, Brian Littrell, A.J. McLean, Kevin Scott Richardson) reduci dalla reunion nel 2012, per rinforzare il legame e “conoscersi” meglio, scelgono di tornare nei propri paesi di origine, tra il Kentucky e la Florida.

Il viaggio inizia, e contemporaneamente ne partono altri due: uno che ritorna al loro passato glorioso, l’altro che va verso un futuro ancora da scoprire e verso la creazione dell’album “In a World Like This” e il tour omonimo per celebrare il loro ventennale. Questo iter, iniziato nel 2012, è stato girato nell’arco di due anni ed analizza gli aspetti estremi del successo: la fama, il tradimento e la rinascita.

Durante i viaggi intrecciati il regista fa vedere, grazie a materiali d’archivio, la loro forte unione, creata negli anni ’90 durante i loro tour, dapprima scolastici, poi mondiali; le lhit (I Want It That Way, Shape Of My Heart, ecc.) e i loro record tuttora imbattuti (120 milioni di dischi, mai una boy band ha venduto tanto). I ragazzini “acqua e sapone” si divertono, sono come fratelli e piacciono all’America, ma nascono anche tensioni che si protraggono nel presente. Durante la lavorazione dell’album e del tour, i protagonisti si trovano di fronte un grosso ostacolo: il fatto di non essere più quelli di una volta, soprattutto Brian, la voce migliore, e i suoi problemi alle corde vocali.

In Florida, visitano i posti frequentati quando hanno iniziato il loro rapporto, e molti di quei luoghi rimandano alla relazione conLou Pearlman, creatore, produttore e “mangiafoco” del gruppo. Kijak gli da una certa importanza all’interno del film. D’altronde è una figura chiave, un mentore, un secondo padre per i Backstreet, adesso in carcere per truffe compiute anche ai loro danni. Così, come dei figli delusi e traditi dal proprio padre sfruttatore, i ragazzi parlano per la prima volta con chiarezza di questo personaggio e dei loro sentimenti a riguardo.

 

 

 

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