Jimi Hendrix fu ucciso dal suo manager?

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Si è diffusa una voce riguardante la morte del leggendario chitarrista Jimi Hendrix che ha dell’incredibile a dir poco. Stando a quanto scrive nel suo ultimo libro James “Tappy” Wright, Hendrix sarebbe stato ucciso dal suo manager e non sarebbe invece morto soffocato dal suo stesso vomito come si è sempre saputo.

Quel giorno tragico, il 18 settembre 1970, secondo la ricostruzione Michael Jeffery, l’allora manager del chitarrista, entrò nella stanza di Hendrix (era la camera della fidanzata, Monika Danneman) completamente ubriaco e lo imbottì di pillole e alcool.

A quanto pare, la dichiarazione fu raccolta dallo scrittore sempre in un momento di ebbrezza di Jeffery, il quale avrebbe dichiarato che doveva farlo, in quanto Hendrix stava per cambiare manager e il suo assistito valeva più da morto che da vivo.

Nel libro, Tappy conferma questa tesi, infatti di lì a poco Jimi Hendrix avrebbe cambiato manager, in quanto il contratto con Jeffery scadeva proprio nel dicembre 1970, e lui non voleva rinnovarlo.

Non da meno il fatto che sul chitarrista esisteva un’assicurazione sulla vita da bene 2 milioni di dollari. Se tutto questo fosse vero, si aprirebbero nuovi scenari sulla morte del più famoso chitarrista di sempre.

C’è però da dire come il suo assassino non le sia passato poi tanto meglio dopo il delitto, se mai c’è stato. Infatti, Jeffery morì solamente due anni dopo la sua presunta confessione.

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