Laura Pausini e la polemica su Bella Ciao

Laura Pausini è finita in queste ultime ore al centro di polemiche perché ospite di una trasmissione spagnola si è rifiutata d’intonare Bella ciao. Una scelta legittima a livello personale che ha però scatenato i social in modo davvero imponente.

Politicizzazione involontaria di una canzone superpartes

Bella ciao è una canzone antifascista. E quindi non c’è niente di male a volerla cantare in qualsiasi contesto, riprendendo essa stessa degli ideali di libertà. È pur vero che in Italia al momento ci troviamo in campagna elettorale e la potenziale volontà della cantante di non farsi coinvolgere in polemiche di ogni tipo è comprensibile.

Il problema è che Laura Pausini, non volendo “politicizzare” il suo intervento in realtà lo ha fatto involontariamente, proprio rifiutandosi di cantare una canzone che deve essere considerata superpartes. Torniamo però un attimo indietro per dare maggiore contesto: Laura Pausini sarà uno dei nuovi giudici della versione spagnola di “The Voice” (The Voz).

Parliamo di quel talent show che in Italia è ancora presente con la sua versione “senior”, quella che ha avuto più successo. Insieme a lei gli altri giudici saranno Luis Fonsi, Pablo Lopez e Antonio Orozco. E tutti e quattro erano ospiti per promozione presso “El Hormiguero” dove è stata data vita a un karaoke che voleva essere simpatico ma che si è rivelato in una sorta di piccolo incubo per la nostra cantante più famosa all’estero. Appena partite le note di Bella ciao Laura si è giustificata nel non volerla cantare dicendo che “è una canzone molto politica e non voglio cantare canzoni politiche”.

Bella ciao famosa a livello internazionale

Ora a livello internazionale la canzone antifascista è diventata famosa e popolare grazie al suo uso nella serie Netflix “La casa di carta”. La abbiamo vista remixata da grandi come Steve Aoki, intonata davvero da cantanti di qualsiasi lingua.  E per quanto ci sentiamo sicuri nel dire che Laura non si sia rifiutata per ideologia politica, ci sentiamo di dire che il suo non voler intonare la canzone la abbia involontariamente portata a politicizzarla ancor più se la avesse cantata.

E lo ripetiamo, il motivo è semplice: Bella ciao è una canzone antifascista. Qualcosa che connota un periodo pericoloso e bruttissimo della nostra storia fortunatamente passato che non si dovrò mai ripetere. Il rifiutarsi di cantarlo dà a questa canzone una strumentalizzazione che non deve essere fatta. Ovvero quella di legarla a una frangia politica precisa.

Come canzone antifascista dovrebbe essere la canzone di tutti. E dovrebbe essere cantata senza avere paura di qualsiasi ripercussione.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento